Cerchi dell'Inferno

La voragine infernale, Sandro Botticelli (ca. 14801495) - Disegni per la Divina Commedia (Biblioteca Apostolica Vaticana)

I cerchi dell'Inferno sono corone circolari concentriche e sovrapposte nelle quali Dante Alighieri, nella sua opera della Divina Commedia, immagina sia suddiviso l'Inferno, che egli descrive nell'omonima prima cantica. Essi sono nove, in ciascuno dei quali vengono puniti coloro che in vita si sono macchiati di un ben definito tipo di peccato. La suddivisione in nove rimanda al pensiero aristotelico-tomistico. La visione del proprio viaggio nell'oltretomba da parte dell'autore contiene la descrizione dell'Inferno da lui immaginato nel canto XI.

Prima di accedere ai cerchi veri e propri incontriamo la Selva e il Colle dove Dante si viene a trovare smarrito «nel mezzo del cammin di nostra vita, un momento di "sonno"»: dietro questo colle si trova la città di Gerusalemme, sotto alla quale s'immagina scavata l'immensa voragine dell'Inferno. Vi entra quindi attraverso la Porta dell'Inferno e penetra così nell'Antinferno. Nell'antinferno si trovano le anime degli ignavi, ossia coloro che non hanno saputo prendere mai una decisione o, al contrario, quelli che cambiavano idea continuamente, che non si schieravano mai da nessuna parte. Qui vi sono anche gli angeli che non seppero decidere se allearsi con Dio o con Satana. Sono costretti ad inseguire un cartello che cambia direzione di volta in volta e punti da vespe che fanno colare il sangue nutrendo la terra piena di vermi. Superando il fiume Acheronte sulla barca di Caronte, Dante entra infine nell'Inferno vero e proprio.


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